domenica 2 ottobre 2011

Spunti

"Nel frattempo, il dibattito pubblico è diventato sempre più fumoso e, a mio parere, la confusione ha una causa metafisica. La gente non conosce quei concetti che consentirebbero di capire le profonde differenze tra animali ed esseri umani.
Le vecchie idee di anima, libero arbitrio e giudizio divino - che rendevano la distinzione tra uomini ed esseri umani così importante e chiara - hanno perso la loro autorevolezza e nulla di conforme a siffatta esigenza le ha sostituite.

Una volta, gli esseri viventi si dividevano tra creature dotate o prive di anima razionale; oggi, il distinguo è tra animali domestici e infestanti, non contraddistinti dalle loro abitudini bensì dal loro aspetto. Ai primi si concede uno status onorario nella comunità umana che, per poterli accogliere, si lascia collocare essa stessa in una sorta di mondo alla Walt Disney; fra di essi si annoverano dunque cervi, volpi, tassi e visoni - quattro specie tra le più nocive per le nostre campagne.
Tra gli animali infestanti troviamo il rospo, il topo di fogna, la biscia e il ragno; tutti e quattro utili all'umanità, fondamentali per la vita del sistema ecologico e in costante declino.
Se agli occhi di molte persone - sotto altri aspetti razionali e rispettabili - i topi possono essere lecitamente usati per esperimenti di laboratorio, altrettanto non vale per i gatti; i topolini possono essere cacciati dai gatti, ma non le volpi dai segugi; i polli possono essere pigiati nelle stie, ma i vitelli non devono essere stipati nelle stalle; i suini possono essere allevati per la loro carne, ma lo stesso non vale per i cani.
Va da sé che questo distinguo tra animali domestici e infestanti non ha una base nella realtà e non può essere d'aiuto agli animali stessi, che possono trarre beneficio dal nostro modo di trattarli solo se non sono obbligati a comportarsi come membri della specie umana."


da Gli animali hanno diritti? di Roger Scruton, Raffaello Cortina Editore


(foto Ronda - allo zoo di Londra)

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