mercoledì 27 aprile 2011

Arles, postvisioni meteo




Quattro giorni di feria con tempo variabile: dal cielo terso alle nuvole pesanti e gonfie l'anfiteatro romano e le vie della città hanno cambiato di scenario parecchie volte.
Vediamo come, ché con le previsioni c'è il rischio di non prenderci, ma con le postvisioni sostanzialmente si va sul sicuro.

Sole, cielo azzurro, caldo: la tienta del lunedì a Fontvieille e l'actuacion torera di Loquito; Miguel Abellan, un torero che merita di essere rivisto presto e spazio nei carteles; la prestazione notevole dei cremonesi; El Juli e la sua faena straordinaria; l'aperitivo al Tambourin; il sole che c'è stato davvero, e molto più del previsto; le stoccate di Manzanares e Tellez; gli amici di sempre e i nuovi incontri; l'abbonamento a 90 euro per 7 corse; Levantisco di Fuente Ymbro; le tapas del Q.G. e il menu del Bistrot à Coté; Gabin Rehabi alla picca; le tertulias improvvisate, gli spettacoli, le celebrazioni, le esposizioni, le proiezioni, le librerie a tema e in generale l'impareggiata taurinità di Arles.

Foschia leggera: la corrida di Fuente Ymbro, che con qualche forza in più al cavallo sarebbe stata ricordata come una corrida importante; i tori di Garcigrande, la vera sorpresa del ciclo; i ragazzini del venerdì mattina senza picadores: la volontà c'era tutta, i mezzi arriveranno.

Cielo coperto/nuvole: Mehdi Savalli: la volontà c'era tutta, i mezzi pian piano stanno arrivando; il rosé e il pastis, che bei freschi vanno giù bene, fin troppo bene, e il mattino dopo chiedono il conto; Juan Mora, che ha avuto qualche gesto elegante ma che è passato per Arles senza veramente lasciare il segno; i tori di Scamandre, fino al primo tercio dei carriarmati spettacolari, poi riservati e piantati nell'ultimo atto; Manzanares, che con la sinistra è di un'eleganza rara, ma che è rimasto piuttosto inedito in generale; Luis Vilches, che rovina tutto con quel fastidioso vociare.

Nebbia: El Fundi, ormai ci si è perso dentro.

Molto nuvoloso con rovesci: i Miura, che come diceva un tipo sui gradini "l'anno prossimo li torea El Juli"; l'alternativa di Tomasito, andata persa in un buco nero di qualche secondo; i 40 euro che costa la riedizione di Miura del Tio Pepe, per quanto ci riguarda rimasta là sugli scaffali; Alberto Aguilar, inspiegabilmente senza grinta e senza forza nelle braccia; ; le cuadrillas e i toreri che ormai non si occupano più di mettere in suerte i tori; la presidenza del venerdì.

Coperto con piogge forti/temporali: i Nuñez del Cuvillo, flosci come dei sacchi di patate senza le patate dentro; il temporale all'ultimo Miura; l'indulto assegnato al Domingo Hernandez, ché ormai la gente scambia la grazia al toro con il riconoscimento massimo al torero; El Juli che ha retto il gioco dell'indulto; Marco Leal, che davvero ha sbagliato mestiere; El Fandi, per tutto; la sensazione, finita la feria, di aver fatto il 20 per cento di quello che si voleva fare, brindare, incontrare gente, leggere, visitare, vedere, e meno che mai riposarsi.

Nei prossimi giorni, naturalmente, qualche dettaglio in più sui tori e sugli uomini.

(foto Ronda)

1 commento:

Anonimo ha detto...

I cremonesi ringraziano del voto meteorologico alto e sperano di essere "messi alla prova" presto.
la tauromachia è una malattia contagiosa e di difficile guarigione! che gioia.
Ringraziano inoltre gli organizzatori e tutti gli amici vecchi e nuovi di arles.
Un grazie particolare a Paul Ricard e a San Miguel.
Michele