martedì 2 giugno 2009

Pentecoste




Di ritorno dalla spedizione in terra sudfrancese in occasione del ponte di Pentecoste, a partire da domani proveremo a relazionare sulle corride viste e a mettere on line un pò di foto.
Certo che il passaggio da Nimes a Vic nello stesso week-end è perlomeno bizzarro, un pò come andare al concerto di Gigi D'Alessio e la sera dopo a quello di De André.

Passiamo sulla pietosa e noiosa corrida di Zalduendo il giovedì a Nimes, con El Juli e Castella a dividersi un trionfo vuoto: il venerdì era in programma José Tomas e ci è toccato pure di vedere Javier Conde graziare un toro, il quarto di una corsa di Garcigrande sorprendente se pensiamo a cosa di solito porta in giro la casa...fortunatamente la visita alla ganaderia di Tardieu, al mattino, ci aveva ossigenato e reso pronti a qualsiasi esperienza nell'arena.

A Vic finalmente i tori, di quelli veri e forti, un Palha enorme nella corrida concorso, un Victorino di poco sotto, e una corrida de La Quinta emozionante e da ricordare.
Rafaelillo, valoroso e sincero nei quattro che si è digerito in due giorni, il meglio tra gli uomini.
E poi la serietà della plaza, del presidente e del pubblico, e l'atmosfera di vera e appassionata aficion.
Peccato solo per la festa, eccessiva e senza nessuna identità: in questo Nimes rimane la regina tra gli appuntamenti dell'anno, che sia detto.

Il tutto in mezzo a bicchieri di Tariquet bel fresco e a ricchi piatti di magret de canard o foie gras, mica bruscolini.
E poi, ovviamente, gli amici francesi a tenerci compagnia tanto a Nimes quanto a Vic con in più un caldo epilogo a Tolosa.
Gli amici italiani ad aprire e chiudere le giornate, sotto il tetto comune, la ciliegina su una torta già ricca e unica.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Josè Tomas?Nimes?Ma voi non badate al sodo?

lettore gigliato ha detto...

c'è polemica

Anonimo ha detto...

sono gli antitaurini probabilmente

Anonimo ha detto...

L'anonimo del primo commento avrebbe pure ragione, ma se l'autore del blog passa per Nimes andando a Vic si vuole rendere conto di persona (con un certo masochismo, bisogna riconoscerlo) della fuffa che viene spacciata come il non plus ultra dell'arte taurina.

Per quanto mi riguarda, evito accuratamente Nimes durante la Feria, ed anche della festa fuori dalla plaza poco mi importa, a Vic è più ruspante e meno pomposa, ma la vera Fiesta è nella Plaza e nel piacere di incontrare tanti gran aficionados venuti da ogni parte dell'orbe taurino (quest'anno persino da Granada, oltre a una pattuglia di italiani che hanno rinforzato la mia presenza solitaria). E poi c'è la splendida convivialità del Gers.

W la corrida integra e W il tercio de varas

Saluti

Marco