martedì 13 maggio 2008

Alessandro Baricco

"Se si vuole, è questo il segreto della corrida: che è, di base, un combattimento, e spesso purtroppo un macello puro e semplice, e che pure, dal cuore di quella lotta deduce, alle volte, una danza, con l'assurda pretesa di trasfigurare la bestia, il sangue, l'uomo uccisore e tutto in una icona di bellezza purissima, antica. Non è che la corrida sia, a priori, atroce o sublime: può essere tutto. Quel che si può dire è che è un orrore grottesco che alcuni toreri tramutano in spettacolo sublime. Se ci pensi bene è la stessa cosa che puoi dire, sostituendo cantante a torero, se parli di un'opera seria di Rossini, o di una romanza di Puccini."

Nel 2000 Alessandro Baricco aveva scritto, per Repubblica, un paio di articoli sulla corrida.
Si trovano ancora qui e qui.

"Josè Tomas è appunto uno di quei toreri. E lì, a Barcellona, al quinto toro, indovina tutto. Sparisce il combattimento, è danza pura. Animale e uomo sempre più vicini, fino a diventare i due elementi di un unico movimento. La pelle nera, il sangue scuro, i riflessi del traje , le corna, le assurde scarpette da ballo che il torero porta ai piedi, la spada e la muleta: sulla carta non c'è nessuna possibilità di mettere insieme roba del genere. Lì, diventano un solo, bellissimo mostro della fantasia, che volteggia al ritmo di se stesso. Poi, dato che quando è sublime la corrida lo è fino all'eccesso, entra in scena la morte. Che storia, eh? Venti minuti per danzare la meraviglia e per uccidersi."

Da quanto scritto in quei due pezzi, provando a ricostruire un pò con l'aiuto di Internet, Baricco era alla corrida di Jandilla per Finito de Cordoba, José Tomas e El Juli, il 7 maggio del 2000: ne parla Portaltaurino, qui.

"Il toro carica. El Juli lo aspetta. Mezza tonnellata di rabbia nera attraversa l'arena, sfiora in velocità il ragazzino in ginocchio, finisce in un frullare di capote giallo e viola da cui esce con niente davanti e nella testa, niente. Il ragazzino è ancora in ginocchio e butta indietro la testa come se non avesse fatto nient'altro negli ultimi quarant'anni. Tutti in piedi. Olè."


(foto Ronda - novillada di Palla, Arles 23.03.08)

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